GAZA: APRE LA NOSTRA NUOVA CLINICA AD AL-QARARA PER OFFRIRE SERVIZI DI SALUTE PRIMARIA ALLA POPOLAZIONE SFOLLATA.
FRANCESCO SACCHI, CAPOMISSIONE EMERGENCY A GAZA: “NONOSTANTE INIZIO DELLA TREGUA LA POPOLAZIONE HA ANCORA BISOGNI SANITARI ENORMI. NOI QUI PER SUPPORTARLA”.
Ha aperto la nuova clinica di EMERGENCY nella Striscia di Gaza: situata nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis, all’interno della cosiddetta ‘area umanitaria’ definita dall’esercito israeliano a inizio conflitto, offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere a un bacino di diecimila persone. Oltre all’attività nella nuova clinica, EMERGENCY continua a lavorare nell’ambulatorio medico di base dell’associazione CFTA (Creative & Free Thought Association) di al-Mawasi dove assiste tra i 100 e i 150 pazienti al giorno
“La nostra clinica risponderà ai bisogni enormi della popolazione che vive in quest’area e che permangono nonostante la tregua – racconta Francesco Sacchi, capomissione EMERGENCY a Gaza –. La costruzione della clinica ha dovuto fare i conti con i lunghi tempi della burocrazia e con l’enorme difficoltà di reperire materiali a causa della difficoltà a far entrare aiuti umanitari nella Striscia in questi mesi. Ora è aumentato l’ingresso degli aiuti, ed è aumentata anche la disponibilità di beni di prima necessità. Tanti vogliono tornare nelle proprie case, nonostante si calcola che il 69% del totale degli edifici nella Striscia sia stato distrutto; il 92% sono abitazioni”.
La clinica è suddivisa in una sala d’attesa esterna, un triage, un pronto soccorso con sala di osservazione, una sala per le medicazioni, quattro ambulatori medici, un ambulatorio ginecologico, una stanza per le vaccinazioni, un dispensario per le medicine, uffici per medico e logista, una sala mensa e un magazzino.
Lo staff è composto inizialmente da personale internazionale e locale (quattro medici, quattro infermieri, un farmacista, quattro addetti alle pulizie e nove guardie).
“Da quando siamo arrivati nella Striscia di Gaza, nell’agosto 2024, abbiamo assistito oltre settemila pazienti e abbiamo potuto constatare l’aggravarsi della situazione umanitaria giorno dopo giorno – prosegue Giorgio Monti, coordinatore medico di EMERGENCY a Gaza –. La popolazione è provata da oltre quindici mesi di conflitto, vive in una condizione di sovraffollamento nei campi dove noi stessi operiamo. Vediamo ormai da mesi patologie gastroenteriche, dermatiti, infezioni delle vie respiratorie connesse alle condizioni di vita delle persone. Nella nuova clinica potremo arrivare a visitare fino a trecento pazienti quotidianamente. I bisogni che si sono creati a causa delle condizioni in cui le persone vivono non si risolveranno in pochi giorni, settimane o mesi, ma richiederanno un tempo molto lungo”.
Solo la metà degli ospedali nella Striscia di Gaza (18 su 36) è, parzialmente, funzionante. Da ottobre 2023 sono più di 47mila i morti, oltre 111mila i feriti ; quasi 2 milioni gli sfollati. Oltre l’80% del territorio della Striscia è stato sottoposto a ordini di evacuazione e circa il 90% della popolazione vive in tende e sistemazioni di fortuna.
“Tante persone sono tornate a casa loro, ma l’hanno trovata distrutta e sono ritornate qui– racconta Eleonora Colpo, infermiera EMERGENCY a Gaza –. Qualcuno però ha montato una tenda sulle rovine della propria abitazione. Uno dei nostri colleghi viveva a Rafah in una grande casa insieme alla sua famiglia e vicino ai suoi fratelli, e dopo che è stata proclamata la tregua è andato a verificare di persona in che stato si trovasse. Ci ha raccontato che è stata completamente distrutta, così come il suo quartiere. Nonostante non abbia più una casa e sappia che per ricostruirla ci vorranno tempo e soldi si ritiene fortunato rispetto ad altri perché ha una tenda abbastanza grande dove vivere insieme alla sua famiglia, e uno stipendio per mantenerla. Un altro, che abitava a Gaza City, sa che fino a un mese fa casa sua era l’unica rimasta in piedi nella sua zona e spera di trovarla ancora così, ma non ne ha la certezza. La tragedia del popolo gazawi proseguirà anche nei mesi a venire.”
EMERGENCY è entrata a Gaza il 15 agosto 2024 per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione. In attesa della dichiarazione di deconfliction da parte di Israele per poter costruire la propria struttura ha iniziato a lavorare a novembre 2024 nella clinica di medicina di base allestita dall’associazione locale CFTA all’interno della cosiddetta “area umanitaria”. Dall’inizio delle sue attività nella Striscia EMERGENCY ha curato oltre settemila pazienti nelle due cliniche in cui lavora.